Archive for category media

rilevatori a milano – va allo zam film festival

Sabato 23, ore 17:10 allo ZAM FILM FESTIVAL
SAPESSI COME’ STRANO: RILEVATORI A MILANO di Orsola Sinisi

Correva il maggio 2011.
Giuliano Pisapia veniva eletto sindaco con trionfo di folla.
La sua campagna elettorale aveva puntato tutto sulla partecipazione.
Il futuro sindaco prima delle elezioni era dovunque: nelle piazze, nei circoli, nei centri sociali, pronto ad ascoltare le proposte dei cittadini per costruire insieme la primavera arancione.
In ottobre il Censimento della popolazione.
Istat aveva stipulato con i comuni italiani contratti per lo svolgimento delle attività di rilevazione.
Ogni comune ha gestito in autonomia la relazione con i lavoratori coinvolti, e ha destinato i fondi percepiti da Istat.
Il comune di Milano attraverso bando ha selezionato 470 rilevatori, che per la natura occasionale dell’ attività, e per i requisiti richiesti rientravano prevalentemente nella popolosa categoria dei precari cognitivi.
Il comune ha sottoscritto coi rilevatori un contratto a cottimo, di collaborazione occasionale.
L’illeggittimità del contratto proposto era parsa evidente già al momento della firma, ma la fiducia nella nuova giunta ha portato i firmatari a ritenere possibile ridiscutere il contratto.
In febbraio dopo mesi di richieste Davide Corritore, Direttore Generale del Comune di Milano, Nunzio Dragonetti, Responsabile Risorse Umane del Comune e Paolo Limonta, Responsabile dell’Ufficio Relazioni con la Città incontrano una delegazione di rilevatori, si apre così un tavolo di trattativa con l’amministrazione per ridiscutere il contratto e inizia per i rilevatori una stagione di presidi e aperisidi.
Dopo mesi di incontri formali coi rappresentanti del comune, rinvii e passaggi di responsabilità, le operazioni di censimento sono giunte al termine, col plauso dell’Istat per l’efficacia dello svolgimento.
Giocando sul doppio tavolo della propria disponibilità e su quello della politica dilatoria si è giunti alla conclusione del Censimento senza alcun risultato significativo per i rilevatori.
La giunta comunale ha così perso quell’enorme occasione di dimostrarsi diversa dalle giunte precedenti ma soprattutto di comprendere il mondo del lavoro, dei suoi bisogni e delle sue condizioni.
Ai rilevatori, che dopo oltre un anno hanno ricevuto solo un acconto minimo sul lavoro svolto, non resta che la via legale, e l’augurio di nn ritrovarsi per il prossimo censimento nella necessità di accettare nuovamente condizioni di lavoro vessatorie.
Quella dei rilevatori è stata la prima scivolata pubblica che ha evidenziato le contraddizioni di una giunta sedicente aperta al dialogo, ma non disposta a mettersi in discussione, che è proseguita poi con i lavoratori della Sea e col caso MACAO, certamente sul piano mediatico più clamoroso dei precenti.
Ad un anno di distanza dai festeggiamenti in piazza per “il vento nuovo”, la primavera arancione tarda ad arrivare..
Il ricorso è stato depositato e l’udienza fissata il 17/07/2013, stiamo ancora aspettando.

No Comments

Corsera e Censimento

Sono giovani disoccupati, ma anche pensionati, uomini e donne, per la stragrande parte laureati (il titolo era garanzia di schizzare in cima alla graduatoria per l’arruolamento) sulle cui spalle grava al momento un doppio lavoro: aiutare chi non l’ha ancora fatto a compilare il censimento e aggiornare l’anagrafica del Comune. Perché il cambio di indirizzo all’interno di Milano viene registrato istantaneamente, mentre il cambio di residenza da comune a comune dura in media 60 giorni. Ed ecco suonare il campanello e trovare il signor X al posto del signor Y. O scoprire che Tizio s’è trasferito. E incrociare volti spaventati che richiudono la porta o si dileguano. «Non sono un ufficiale giudiziario», spiega la rilevatrice a chi teme di vedere scoperta la propria clandestinità. E a chi trova solo con trenta gatti e una montagna di spazzatura, invece, manda i servizi sociali. Spesso in periferia è come essere soli in una giungla.
leggi tutto l’articolo

Ultimi giorni per la compilazione e la consegna del censimento: code in Via Marsala

No Comments

Censimento, ‘contratti illegali’

Il paradosso – parlando di statistiche – è che a mobilitarsi siano i rilevatori del censimento Istat: «Non abbiamo relazioni con i sindacati, né le cerchiamo», spiega Orsola Sinisi, 38 anni, rilevatrice del censimento Istat a Milano. Laurea e master in beni culturali, video-maker, Orsola è uno dei 470 addetti del censimento in città. Da circa due mesi, questi lavoratori precari protestano contro un contratto che dichiarano illegittimo e la loro iniziativa locale ha ispirato la contestazione dei rilevatori di altre città: prima Latina poi Bari, Pescara, Messina e Venezia, dove le condizioni contrattuali sono estremamente simili a quelle milanesi.

La protesta è partita dal fatto che i rilevatori milanesi, operativi da settembre, ancora a fine dicembre non avevano visto un euro: secondo il Comune, i soldi dell’Istat non erano ancora arrivati. Eppure, spiegava Andrea Mancini, direttore centrale dei censimenti, «l’Istat ha effettuato il primo pagamento al Comune di Milano a maggio 2011: un versamento di 1.807.830 euro. E in autunno il Comune ha ricevuto altri 415.966 euro».

leggi tutto l’articolo – http://espresso.repubblica.it/dettaglio/censimento-contratti-illegali/2174004

No Comments

Sciopero precario – i cittadini sono solidali

No Comments

Latina è vicina

No Comments

Offri la cena a un rilevatore – il video

milano col cuore in mano
offri una cena a un rilevatore
l’accoglienza prima di tutto

Dal mese di Febbraio
un rilevatore
o una rilevatrice
del Comune di Milano
potrebbe bussare alla tua porta
per aiutarti a compilare il questionario
del Censimento 2011

Ti esortiamo ad essere
gentile e acogliente
con queste persone
perchè stanno svolgendo codesto
ingrato compito da alcuni mesi
senza percepire neanche un
piccolo euro di acconto

Dimostra
che Milano
ha il cuore in mano
OFFRIGLI LA CENA!!!

https://www.facebook.com/events/363133413712136/

No Comments

Milano, precari del censimento senza stipendio, Il Comune dà la colpa all’Istat

“Abbiamo effettuato il primo pagamento al comune di Milano a maggio 2011”, spiega Andrea Mancini, direttore centrale dei censimenti, “un versamento di 1.807.830 euro, pari ai due terzi del contributo fisso”. Tutto come previsto dal piano generale del censimento e in linea con le date dichiarate nella circolare numero 3 che l’Istat ha inviato ai comuni. “In autunno”, continua Mancini, “il Comune di Milano ha ricevuto altri 415.966 euro, pari al 10% del contributo variabile per l’attività di rilevazione”.

Soldi che in altre città hanno permesso alle amministrazioni di pagare i rilevatori. “Sappiamo che a Bologna l’amministrazione ha deciso di sottoscrivere contratti a tempo determinato in cui una parte del corrispettivo viene pagata mensilmente”, spiegano i rilevatori a Milano, “lo stesso avviene a Palermo”. A Milano l’amministrazione paga 3 euro lordi per ogni questionario, ma solo dopo aver verificato la corretta compilazione e la validità ai fini del censimento. Nell’attesa di vedere qualche soldo, i rilevatori meneghini hanno ribattezzato il loro lavoro “cottimo a validazione differita”.

leggi tutto l’articolo e guarda il video http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/19/precari-censimento-contro-comune-milano-palazzo-marino-colpa-allistat-smentisce/184792/

No Comments

Cottimo e pagamenti

La correzione di un questionario vale 2.60 nette – ma sforando l’astronomica cifra di 4mila euro guadagnati in 4 mesi – 1 questionario corretto in backoffice varrà 1.50

No Comments

Censimento 2011: il comune beffa i rilevatori

Sono circa 400 i rilevatori che in questi mesi stanno conducendo le operazioni di correzione dei questionari spediti dall’Istat nelle case dei milanesi. Quattrocento lavoratori reclutati dal Comune di Milano attraverso un bando pubblico e sessioni introduttive di quattro ore spacciate come corsi di formazione. I rilevatori hanno dimostrano di essere molto pratici e concreti e pur di lavorare hanno accettato condizioni lavorative umilianti e clausole contrattuali vergognose.

La situazione in breve:

1)I lavoratori non hanno nessuna certezza sulle tempistiche di pagamento, le promesse di acconti (di cui però non si sa l’entità) vengono smentite da un giorno all’altro.
2)Nessuno sa quanto sta guadagnando, infatti sempre a detta dei funzionari comunali, ogni rilevatore verrà retribuito in base ai questionari che Istat riterrà validi e conformi; peccato però che non esistano regole univoche di correzione dei questionari, non si sa come funziona il lettore ottico utilizzato da Istat e i casi dubbi vengono gestiti a seconda di un comune senso logico.
3) Il lavoro è pagato a ritenuta d’acconto e non appena sforati i 5.000 euro lordi scattano tassazioni che si aggirano intorno al 50% (tutte a carico del lavoratore)
4) non è possibile per il lavoratore rescindere il contratto se per non meglio specificati gravi motivi.

Nei sopraccitati corsi di formazione – delle penose operazioni di marketing di bassa lega – ci è stato spiegato che lavorando duramente avremmo potuto guadagnare molto. Un numero non indifferente ci ha creduto e in questi mesi ha lavorato sodo, questionario dopo questionario – questionari verdi e questionari rossi, come dei perfetti cottimisti (1 questionario = 3euro lorde). Ci abbiamo creduto e calibrato le nostre economie… peccato che ora i più produttivi siano stati bloccati, non gli vengono più consegnati questionari da correggere e non sanno quando potranno ricominciare a lavorare, ovviamente non possono rescindere il contratto pena, il non pagamento totale di quanto fino ad ora accumulato.

Il 13 dicembre abbiamo avuto un incontro con i vertici del Settore Informativo del Comune di Milano
una riunione assurda impantanata su un unico punto – la richiesta di un anticipo – richiesta che non è stata accolta, o meglio è rimasta nella vaghezza delle probabili-improbabili possibilità. 
I lavoratori presenti alla riunione sono stati diligentemente ‘registrati’ da una solerte funzionaria.

Ringraziamo questo blog per averci dato spazio, abbiamo atteso fino ad ora fiduciosi che una strada di trattativa ragionevole si potesse percorrere. Abbiamo trovato solo indifferenza, e risposte infastidite.
Dichiariamo con fermezza che questo contratto è iniquo e umiliante
un cottimo a validazione differita in situazione da neocaporalato in salsa meneghina.
Chiediamo di essere finalmente ascoltati e non rimbalzati, e promettiamo a noi stessi e alla nostra città che non passeremo il periodo delle feste a leccarci le ferite. Dichiariamo qui e ora – che abbiamo intenzione di rendere la vergona ancora più vergognosa rendendola pubblica e che siamo pronti a un nuovo inizio.

No Comments

  • You enabled the 2nd sidebar. Add some widgets here to remove this notice