Casino Totale – (volantino)

Casino Totale

Casino Totale è il titolo di uno dei migliori libri di Jean-Claude Izzo in
caso non l’abbiate letto, ve lo consigliamo, vale la pena.
Ma questo che stai leggendo, non è un foglio di recensioni letterarie, ma un
volantino per denunciare il nostro stato presente. Casino Totale appunto.

Che l’organizzazione del censimento 2011 avesse delle zone oscure, e avesse
degli elementi di disorganizzazione, ce ne siamo accorti subito, al mitico
corso di formazione obbligatorio. Quattro ore seduti a vedere slide sommarie
su quello che sarebbe stato il nostro lavoro. Una certa resistenza nel
comunicarci in modo chiaro e preciso quali sarebbero stati i nostri compiti
e i nostri compensi. Promesse vaghe e un’esortazione a fidarsi.

E noi… pur odorando la classica puzza della sòla, abbiamo acchettato, un
po’ perchè di un’amministrazione nuova e così volenterosa ci si fida no?? E
beh, certo, lo stato di precarietà profonda che attraversa la nostra vita,
le nostre economie e il nostro presente, perchè non ammetterlo?? Perchè
avere il pudore di ammettere di aver firmato sotto il ricatto economico
della situazione generale?? Si abbiamo firmato perchè avevamo bisogno di
soldi, che male c’e’?? Il volontariato è altra cosa, questo è comunque un
lavoro, e vorremmo che fosse riconosciuto come tale, che non fosse
quotidianamente rimodellato a seconda dei chiari di luna, oggi così domani
chissà.

Invece quello che stiamo vivendo da alcuni mesi è senza voler abusar di
metafora Casino Totale

Ma procediamo con ordine:

– Anticipi:
a tutti noi è stato promesso un anticipo, anche l’assessore Benelli su
repubblica online ha promesso un anticipo, perchè si sa non è tanto bello
far lavore delle persone con un saldo che molto probabilmente cadrà allo
scoccare del 2013, per fortuna che alla profezia dei Maya non crede più
nessuno – quindi se saremo vivi ci beccheremo questo capitale immenso, poi
tutti alla Bahamas a festeggiare. Ma intanto un anticipo?? Eh! Le casse sono
vuote, rispondono da Via Bergognone, e poi mica sappiamo quanto Istat ci
pagherà ci dispiace il futuro è incerto e i vostri anticipi li abbiamo
appena catalogati N.S.S.N. (non si sa niente)

– Non superare quella soglia:
A tutti noi è stato detto che, si certo la remunerazione a questionario non
è poi così elevata, ma se ci date dentro ragazzi (i precari sono sempre
ragazzi svogliati da convincere) se ci date dentro guardate che è facile –
rossi e verdi – verdi e rossi e in attimo arrivate a cifre stratosferiche.
Si certo peccato che da un giorno all’altro chi ha sforato quella soglia è
stato sostanzialmente fermato, troppo lavoro stanca mettiti un po’ a riposo,
oppure rallenta non vedi che inizi a parlare solo di crocette. Un sentito
ringraziamento….

– 5mila euro lordi:
Anche se in tutto il territorio nazionale, non si vede la benchè minima orma
di patrimoniale, per redistribuire reddito, o per tassare i più ricchi, con
questo contratto arrivati a quota 5mila lordi si arriva a pagare grosso modo
il 50% di tasse su quanto si è guadagnato – siamo sempre stati d’accordo che
chi guadagna di più debba contribuire di più ma non vi sembra che quella
soglia sia come dire?? Un po’ bassa!!!

– Cottimo a validazione differita:
Questa secondo noi è la vera chicca – mentre speravamo che il cottimo come
sistema di retribuzione fosse sparito dalle relazioni industriale di tutto
l’occidente evoluto, ci ritroviamo una formula più perversa – non solo
verremo pagati a questionario (cottimo) ma saremo pagati a seconda di quanto
istat riterrà valido secondo l’insindacabile giudizio del lettore ottico, di
cui in tutta sincerità non conosciamo il funzionamento.
Sappiamo anche che in effetti criteri per correggere un questionario ci
sono, ma vediamo anche che quei criteri vengono spesso reinterpretati a
secondo del buon senso e di qualche comunicazione (comunque tardiva di
Istat)…
Ma il questionario firmato e non firmato???

Ci fermiamo qui, se credi che quello che quotidianamente stai vivendo è un
Casino Totale, ti invitiamo a partecipare alla mobilitazione che nei
prossimi giorni metteremo in moto
Se vuoi contattarci – rilevatoricensimentomilano@gmail.com
L’appuntamento è per il 16 gennaio davanti a Palazzo Marino, spargi la voce
e invita tutti quelli che credi possano essere solidali

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Anticipi?? Era uno scherzo



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Censimento 2011: il comune beffa i rilevatori

Sono circa 400 i rilevatori che in questi mesi stanno conducendo le operazioni di correzione dei questionari spediti dall’Istat nelle case dei milanesi. Quattrocento lavoratori reclutati dal Comune di Milano attraverso un bando pubblico e sessioni introduttive di quattro ore spacciate come corsi di formazione. I rilevatori hanno dimostrano di essere molto pratici e concreti e pur di lavorare hanno accettato condizioni lavorative umilianti e clausole contrattuali vergognose.

La situazione in breve:

1)I lavoratori non hanno nessuna certezza sulle tempistiche di pagamento, le promesse di acconti (di cui però non si sa l’entità) vengono smentite da un giorno all’altro.
2)Nessuno sa quanto sta guadagnando, infatti sempre a detta dei funzionari comunali, ogni rilevatore verrà retribuito in base ai questionari che Istat riterrà validi e conformi; peccato però che non esistano regole univoche di correzione dei questionari, non si sa come funziona il lettore ottico utilizzato da Istat e i casi dubbi vengono gestiti a seconda di un comune senso logico.
3) Il lavoro è pagato a ritenuta d’acconto e non appena sforati i 5.000 euro lordi scattano tassazioni che si aggirano intorno al 50% (tutte a carico del lavoratore)
4) non è possibile per il lavoratore rescindere il contratto se per non meglio specificati gravi motivi.

Nei sopraccitati corsi di formazione – delle penose operazioni di marketing di bassa lega – ci è stato spiegato che lavorando duramente avremmo potuto guadagnare molto. Un numero non indifferente ci ha creduto e in questi mesi ha lavorato sodo, questionario dopo questionario – questionari verdi e questionari rossi, come dei perfetti cottimisti (1 questionario = 3euro lorde). Ci abbiamo creduto e calibrato le nostre economie… peccato che ora i più produttivi siano stati bloccati, non gli vengono più consegnati questionari da correggere e non sanno quando potranno ricominciare a lavorare, ovviamente non possono rescindere il contratto pena, il non pagamento totale di quanto fino ad ora accumulato.

Il 13 dicembre abbiamo avuto un incontro con i vertici del Settore Informativo del Comune di Milano
una riunione assurda impantanata su un unico punto – la richiesta di un anticipo – richiesta che non è stata accolta, o meglio è rimasta nella vaghezza delle probabili-improbabili possibilità. 
I lavoratori presenti alla riunione sono stati diligentemente ‘registrati’ da una solerte funzionaria.

Ringraziamo questo blog per averci dato spazio, abbiamo atteso fino ad ora fiduciosi che una strada di trattativa ragionevole si potesse percorrere. Abbiamo trovato solo indifferenza, e risposte infastidite.
Dichiariamo con fermezza che questo contratto è iniquo e umiliante
un cottimo a validazione differita in situazione da neocaporalato in salsa meneghina.
Chiediamo di essere finalmente ascoltati e non rimbalzati, e promettiamo a noi stessi e alla nostra città che non passeremo il periodo delle feste a leccarci le ferite. Dichiariamo qui e ora – che abbiamo intenzione di rendere la vergona ancora più vergognosa rendendola pubblica e che siamo pronti a un nuovo inizio.

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