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Sciopero precario

La prima nevicata dell’anno fa da cornice al primo blocco del servizio da parte dei rilevatori del censimento ISTAT. San Precario è in grado di fare divinazioni ma ancora non controlla gil elementi metereologici: solo Tempesta degli Xmen lo può fare.
Le avverse condizioni climatiche non hanno comunque impedito alla nutrita pattuglia di rilevatori autorganizzati di esprimere attraverso l’astensione dal lavoro la contrarietà rispetto alle condizioni lavorative che un iniquo contratto di lavoro ha imposto alle loro vite. L’obiettivo comune è chiaro: il cottimo differito appartiene ad un’altra epoca e come tale va sepolto sotto l’abbondante neve che in periferia ha fatto radici (in centro no). L’anticipo di cui parla l’amministrazione comunale nel comunicato stampa di ieri alle 18 (che tempismo…) riguarda la nota di acconto arrivatacii una settimana fa incassabile 60 gg dopo la consegna. Se qualcuno nell’amministrazione pensa di poter sedare la fame di diritti con qualche centinaia di euro (per 3 mesi di lavoro….) si sbaglia di grosso, il lavoro sottopagato è disumano ed anche mentre infuria la bufera non può essere accettato.
Per questo motivo questa mattina, alle 10 e 30, il 90% dei videoterminali aperti al pubblico di Via Marsala 8 si sono spenti. I rilevatori, assunti con contratto di prestazione occasionale, sono occasionalmente evaporati e ricomparsi all’esterno del palazzo per comunicare coi cittadini che nel 2012, nella capitale finanziaria italiana, l’importante e pubblicizzata operazione di censimento viene effettuata da lavoratori scandalosamente sottopagati e senza diritti sindacali (ricordate la digos all’assemblea di lunedì scorso? solo per fare un esempio). Anche il santo di tutti i precari è apparso nel presidio nato dalle forze dell’autorganizzazione precaria: la precarietà è iconoclasta ma non manca di amici in paradiso.
Così un rilevatore: “una dedica particolare va al signor Monti, che dichiara noioso il posto fisso. Questo blocco del servizio è per lui: effettivamente ci stavamo un pò annoiando ed essere sfruttati non è così divertente come lo raccontano. Mario, è un problema se ci annoiamo anche se non abbiamo il posto fisso?”.
Unico problema di giornata: i problemi di stomaco. Quel buco nello stomaco insistente già nelle prime ore del mattino col passare dei minuti si è fatto sempre più importante. La fame di diritti sullo scoccare del mezzogiorno ha portato un gruppo di rilevatori, in rappresentanza del coordinamento, a muoversi in direzione di palazzo Marino per richiedere personalmente il tanto agognato incontro con l’amministrazione, richiesto direttamente al dg Davide Corritore. Ad accoglierli un cappuccino ed una rappresentanza dell’ufficio del dg in persona, che ha gentilmente consigliato ai precari di mandare una mail. Ci faranno sapere
In conclusione di giornata una comunicazione di intenti: la prestazione occasionale in Via Marsala 8 continuerà anche nei prossimi, fino a quando non ci sarà da parte dell’amministrazione la volontà di ridiscutere le condizioni contrattuali.

radiondadurto
post.it

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rilevatori in assemblea – arriva la digos

*MILANO RILEVATORI IN LOTTA CENSIMENTO ISTAT*
*IL CALVARIO CONTINUA*
*DIGOS TENTA DI IMPEDIRE ASSEMBLEA SINDACALE*

A Milano i danni e le beffe ai danni dei rilevatori per il censimento Istat
sembrano non aver fine.

Oggi, lunedì 30 gennaio, i rilevatori autorganizzati avevano convocato un’
assemblea in via Marsala 8, uno dei luoghi del censimento milanese, sede
del front office. Inizio ore 17.00 e garanzia di copertura dello sportello
per i cittadini.

Colpo di scena, arriva la Digos intervenuta – su richiesta del direttore
della sezione statistiche del comune di Milano – per bloccare l’assemblea
in virtù del fatto che i rilevatori non avrebbero diritti sindacali.

A onor del vero i lavoratori autorganizzati avevano fatto ufficialmente
richiesta dei locali, ricevendo una risposta via mail non certo accomodante
da parte di un dirigente che così scriveva:

*Si comunica che la richiesta non può essere accolta poiché la natura del
rapporto contrattuale in essere non consente la convocazione di assemblee
preso locali del Comune di Milano . *

*Distinti saluti.*

Da qui a ritrovarsi la Digos ce ne passa. L’ assemblea è stata tenuta
ugualmente dopo la dovuta trattativa con i dirigenti Digos. Resta tutta la
gravità dell’episodio.

repubblica
corriere della sera
Libero
milanox
radioondadurto
MilanoinMovimento

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Siamo solo la punta di un iceberg

Cara assessore Benelli
oggi abbiamo fatto la nostra ultima assemblea come lavoratori precari del comune che si occupano di fare il censimento della popolazione milanese.
Questa mia riflessione nasce proprio da questo incontro. Nelle facce dei presenti ho visto la punta di un iceberg di una fascia di popolazione, perlopiù di laureati estromessa dal mondo del lavoro. E’ vero stiamo lavorando per il censimento ma con un contratto che noi riteniamo illegittimo in quanto si tratta di lavorare a cottimo,  senza sapere ne quando ne quanti soldi netti andremo a guadagnare. L’unica certezza che abbiamo è che se supereremo i 5000 euro lordi ci verrà detratto più  del 50%. E poi cosa ci può aspettare? a quale altra macchina dello sfruttamento saremo costretti se anche le istituzioni si comportano così con noi?
Ma noi non demordiamo, crediamo che un mondo diverso sia possibile, lo abbiamo gridato  negli anni passati, l’entusiasmo non ci manca e la lotta per noi continua con o senza una giunta di sinistra al comune.
Assessore ti chiedo di credere nelle nostre lotte sia per darci la possibilità di avere un contratto che ridia dignità ai lavoratori sia per iniziare insieme a noi un percorso, di emancipazione di un soggetto sociale, di cui noi oggi rappresentiamo solo una minima parte, che sappia valorizzare e riconoscere i saperi che questa città potrebbe avere come risorsa invece di mortificarli con contratti illegittimi.
Noi siamo pronti a fare questo passo. Ora tocca a te a alla tua giunta mettervi in gioco per creare luoghi di scambio dei saperi, favorire esperienze lavorative innovative, permettere l’accesso gratuito ai mezzi pubblici, alla scuole civiche, alle mostre e ai musei.
Riteniamo di poter essere utili a questa città, ora tocca a voi crederci e metterci la faccia anche a rischio di fallire ma con la certezza di non avere rimpianti, noi non ne avremo.

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Assemblea digitale

Basta, perdere tempo! (estratto delle e-mail dei lavoratori alla mailbox dei rilevatori)

BASTA! Abbiamo un’estrazione politica, un’estrazione sociale e un’età molto differenti tra di noi. Non sarà mai possibile avere un situazione idilliaca in cui tutti siamo soddisfatti al 100%, ma se ognuno di noi riesce a ottenere anche solo un 1% in più di soddisfazione, abbiamo ottenuto un successo.  Le varie disparità di trattamento avute non sono dipese dall’atteggiamento dei rilevatori, ma da quello della macchina organizzativa. E’ normale che poi ognuno faccia riferimento alla propria esperienza personale per valutare, ma dobbiamo cercare di fare uno scatto di maturità e comprendere che non siamo al centro dell’universo come individui, ma che stiamo cercando di unirci per ottenere un accordo che salvaguardi quantomeno la dignità, calpestata in questi mesi. Continuare a accettare di lavorare a queste condizioni è secondo me irrispettoso nei confronti di chi sta sacrificando tempo ed energie per migliorare la situazione di tutti, è irrispettoso nei confronti di chi è stato maltrattato, bloccato, minacciato solo per aver svolto il suo lavoro o espresso il suo pensiero. Poteva capitare a ognuno di noi e dobbiamo quindi star vicino a quelle persone.
Ci stanno portando a una guerra tra poveri, se avete prove concrete di persone che non hanno rispettato le regole o hanno fatto i furbi, abbiate il coraggio di segnalarle, altrimenti per favore cominciamo a sfruttare meglio il nostro tempo cercando di essere uniti, e di essere tanti.
I punti delle rivendicazioni mi pare siano concordati da tempo e su quelli nessuno ha mosso critiche. Per quelli che ancora non si sono messi in lista, se c’è qualche punto su cui discordate vi chiedo di iscrivervi comunque e di partecipare lunedì all’assemblea per esprimere il vostro giudizio.
Noi che ci stiamo sbattendo da due mesi non abbiamo la verità in tasca, ma stiamo cercando di fare il possibile. Se non parlate, non vi esprimete, non fate e non partecipate, non possiamo dialogare. E chi non partecipa, mi spiace, ma ha il dovere di accettare le decisioni e sostenerci, perché stiamo lottando anche per lui; della politica non ce ne frega un cazzo, stiamo dando le colpe sia alla vecchia amministrazione che ha partorito questo contratto, sia alla nuova che non ha fatto nulla per modificarlo! Allora accade che sugli obiettivi che abbiamo individuato non mi sembra avere rilevato discordanze, eppure vengono messe in campo ed evidenziate divisioni che nascono forse sia da vecchi attriti personali sia dal fatto che ognuno considera il proprio caso come diverso dagli altri o che ha in testa un diverso modo di procedere che però occorre esplicitare nella assemblea. Un fatto comunque sembra evidente e cioè che questa amministrazione non ha avuto intenzione di affrontare il problema, ha giocato sulle divisioni, ha utilizzato i soldi ricevuti per coprire altri buchi. Così assistiamo alle dichiarazioni di assessori e sottopancia che dicono che i soldi sono appena arrivati oppure l’Istat che dice che ha fatto ben due versamenti e noi non dobbiamo prendere la parte né dell’uno né dell’altro. A noi non deve interessare nulla di questo e, anche se le condizioni di ognuno di noi sembrano diverse dall’altro, siamo dei lavoratori che devono essere pagati per l’attività svolta, perché sono in gioco la nostra dignità e i nostri diritti ed è questo che ci unisce e non che uno è uno studente, l’altro un pensionato, l’altro ancora è un neo laureato, ecc oppure che uno è più simpatico dell’altro oppure che uno era presente alla manifestazione e l’altro no.

E questo vuol dire fare politica, anche se solo sindacale che non c’entra nulla con questa politica di tutti i giorni di questa classe politica. Non possiamo pagare il padrone di casa, il bottegaio, il supermercato, la  luce, il gas, ecc con in questionari. Questo gruppo /collettivo o come si vuol chiamare sta cercando rappresentanza allargata perché chissà com’è, servono numeri in una trattativa, giusto? Sta producendo liste, sta coinvolgendo e cercando di dar voce all’area più allargata dei rilevatori che hanno un valido, legittimo, unico interesse in comune: ottenere migliori e decisamente più accettabili forme contrattuali, di riconoscimento economico e lavorativo, giusto? Il fatto è che forse a qualcuno non è affatto chiaro che i “rilevatori” sono non solo una realtà eterogenea , ma sono anche teste pensanti di per sé e che vanno rispettate per le loro differenze. Appunto perché sono persone che hanno i loro legittimi orientamenti di pensiero, di azione e persino come mi ha detto un amica “casini”e molto diversi. Personalmente penso che chi debba andare a rappresentare un entità organizzativa che si voglia più vasta non solo “fa” o ha fatto, ma deve pure essere capace, il fare senza capacità non frega un tubo a nessuno e non produce “nada de nada”. Se qualcuno pensa o si illude o vuole giocare a fare “l’avanguardia” rivoluzionaria ottenendo il consenso delle “masse”, poverine, da svegliare e da guidare, è meglio che si svegli lui per prima cosa perché siamo nel 2012 e non nel paleolitico. Se qualcuno pensa di propinare i soliti, scontati, bla bla bla “metodi di lotta” ….intendendo solo e soltanto per quelli, il “fare”, beh….non credo possa fare molta strada. I rilevatori saranno pure in maggioranza netta bisognosi o sfigati…..ma non fessi. I modi di non cadere e non impantanarsi nel “burocraticismo” tipico delle prime fasi di organizzazione c’è. Basta averne la voglia e la creatività

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