Chi Siamo

Sono  470 i rilevatori che in questi mesi stanno conducendo le operazioni di correzione dei questionari spediti dall’Istat nelle case dei milanesi. Quattrocento lavoratori reclutati dal Comune di Milano attraverso un bando pubblico e sessioni introduttive di quattro ore spacciate come corsi di formazione. I rilevatori hanno dimostrano di essere molto pratici e concreti e pur di lavorare hanno accettato condizioni lavorative umilianti e clausole contrattuali vergognose.

La situazione in breve:

1)I lavoratori non hanno nessuna certezza sulle tempistiche di pagamento, le promesse di acconti (di cui però non si sa l’entità) vengono smentite da un giorno all’altro.
2)Nessuno sa quanto sta guadagnando, infatti sempre a detta dei funzionari comunali, ogni rilevatore verrà retribuito in base ai questionari che Istat riterrà validi e conformi; peccato però che non esistano regole univoche di correzione dei questionari, non si sa come funziona il lettore ottico utilizzato da Istat e i casi dubbi vengono gestiti a seconda di un comune senso logico.
3) Il lavoro è pagato a ritenuta d’acconto e non appena sforati i 5.000 euro lordi scattano tassazioni che si aggirano intorno al 50% (tutte a carico del lavoratore)
4) non è possibile per il lavoratore rescindere il contratto se per non meglio specificati gravi motivi.

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