Assemblea digitale


Basta, perdere tempo! (estratto delle e-mail dei lavoratori alla mailbox dei rilevatori)

BASTA! Abbiamo un’estrazione politica, un’estrazione sociale e un’età molto differenti tra di noi. Non sarà mai possibile avere un situazione idilliaca in cui tutti siamo soddisfatti al 100%, ma se ognuno di noi riesce a ottenere anche solo un 1% in più di soddisfazione, abbiamo ottenuto un successo.  Le varie disparità di trattamento avute non sono dipese dall’atteggiamento dei rilevatori, ma da quello della macchina organizzativa. E’ normale che poi ognuno faccia riferimento alla propria esperienza personale per valutare, ma dobbiamo cercare di fare uno scatto di maturità e comprendere che non siamo al centro dell’universo come individui, ma che stiamo cercando di unirci per ottenere un accordo che salvaguardi quantomeno la dignità, calpestata in questi mesi. Continuare a accettare di lavorare a queste condizioni è secondo me irrispettoso nei confronti di chi sta sacrificando tempo ed energie per migliorare la situazione di tutti, è irrispettoso nei confronti di chi è stato maltrattato, bloccato, minacciato solo per aver svolto il suo lavoro o espresso il suo pensiero. Poteva capitare a ognuno di noi e dobbiamo quindi star vicino a quelle persone.
Ci stanno portando a una guerra tra poveri, se avete prove concrete di persone che non hanno rispettato le regole o hanno fatto i furbi, abbiate il coraggio di segnalarle, altrimenti per favore cominciamo a sfruttare meglio il nostro tempo cercando di essere uniti, e di essere tanti.
I punti delle rivendicazioni mi pare siano concordati da tempo e su quelli nessuno ha mosso critiche. Per quelli che ancora non si sono messi in lista, se c’è qualche punto su cui discordate vi chiedo di iscrivervi comunque e di partecipare lunedì all’assemblea per esprimere il vostro giudizio.
Noi che ci stiamo sbattendo da due mesi non abbiamo la verità in tasca, ma stiamo cercando di fare il possibile. Se non parlate, non vi esprimete, non fate e non partecipate, non possiamo dialogare. E chi non partecipa, mi spiace, ma ha il dovere di accettare le decisioni e sostenerci, perché stiamo lottando anche per lui; della politica non ce ne frega un cazzo, stiamo dando le colpe sia alla vecchia amministrazione che ha partorito questo contratto, sia alla nuova che non ha fatto nulla per modificarlo! Allora accade che sugli obiettivi che abbiamo individuato non mi sembra avere rilevato discordanze, eppure vengono messe in campo ed evidenziate divisioni che nascono forse sia da vecchi attriti personali sia dal fatto che ognuno considera il proprio caso come diverso dagli altri o che ha in testa un diverso modo di procedere che però occorre esplicitare nella assemblea. Un fatto comunque sembra evidente e cioè che questa amministrazione non ha avuto intenzione di affrontare il problema, ha giocato sulle divisioni, ha utilizzato i soldi ricevuti per coprire altri buchi. Così assistiamo alle dichiarazioni di assessori e sottopancia che dicono che i soldi sono appena arrivati oppure l’Istat che dice che ha fatto ben due versamenti e noi non dobbiamo prendere la parte né dell’uno né dell’altro. A noi non deve interessare nulla di questo e, anche se le condizioni di ognuno di noi sembrano diverse dall’altro, siamo dei lavoratori che devono essere pagati per l’attività svolta, perché sono in gioco la nostra dignità e i nostri diritti ed è questo che ci unisce e non che uno è uno studente, l’altro un pensionato, l’altro ancora è un neo laureato, ecc oppure che uno è più simpatico dell’altro oppure che uno era presente alla manifestazione e l’altro no.

E questo vuol dire fare politica, anche se solo sindacale che non c’entra nulla con questa politica di tutti i giorni di questa classe politica. Non possiamo pagare il padrone di casa, il bottegaio, il supermercato, la  luce, il gas, ecc con in questionari. Questo gruppo /collettivo o come si vuol chiamare sta cercando rappresentanza allargata perché chissà com’è, servono numeri in una trattativa, giusto? Sta producendo liste, sta coinvolgendo e cercando di dar voce all’area più allargata dei rilevatori che hanno un valido, legittimo, unico interesse in comune: ottenere migliori e decisamente più accettabili forme contrattuali, di riconoscimento economico e lavorativo, giusto? Il fatto è che forse a qualcuno non è affatto chiaro che i “rilevatori” sono non solo una realtà eterogenea , ma sono anche teste pensanti di per sé e che vanno rispettate per le loro differenze. Appunto perché sono persone che hanno i loro legittimi orientamenti di pensiero, di azione e persino come mi ha detto un amica “casini”e molto diversi. Personalmente penso che chi debba andare a rappresentare un entità organizzativa che si voglia più vasta non solo “fa” o ha fatto, ma deve pure essere capace, il fare senza capacità non frega un tubo a nessuno e non produce “nada de nada”. Se qualcuno pensa o si illude o vuole giocare a fare “l’avanguardia” rivoluzionaria ottenendo il consenso delle “masse”, poverine, da svegliare e da guidare, è meglio che si svegli lui per prima cosa perché siamo nel 2012 e non nel paleolitico. Se qualcuno pensa di propinare i soliti, scontati, bla bla bla “metodi di lotta” ….intendendo solo e soltanto per quelli, il “fare”, beh….non credo possa fare molta strada. I rilevatori saranno pure in maggioranza netta bisognosi o sfigati…..ma non fessi. I modi di non cadere e non impantanarsi nel “burocraticismo” tipico delle prime fasi di organizzazione c’è. Basta averne la voglia e la creatività

Comments are closed.

  • You enabled the 2nd sidebar. Add some widgets here to remove this notice