La lettera consegnata a Giuliano Pisapia – saremo ovunque


Milano, 10 marzo 2012

Caro Sindaco,
siamo arrivati alla decisione di scriverti e consegnarti questa lettera “aperta” perché vorremmo metterti al corrente del nostro punto di vista, il punto di vista dei rilevatori ingaggiati dal Comune di Milano per l’espletamento delle operazioni legate al Censimento 2011.

Arriviamo a te perché vorremmo conoscere il tuo punto di vista e la tua posizione, dopo che per l’ennesima volta le nostre rivendicazioni, circa le condizioni inique e illegittime in cui siamo stati inquadrati contrattualmente per l’assolvimento dell’incarico di rilevatori, non hanno trovato alcuna risposta, dopo ben tre incontri con il suoi più alti funzionari.

Anzi una risposta c’è stata: l’organizzazione di un corso di formazione per nuovi rilevatori, pescati legittimamente dalla graduatoria, da impiegare nell’attività sul campo, la fase più onerosa, mal organizzata e pericolosa di tutte le attività legate al Censimento della Popolazione 2011. Una domanda ci è sorta spontanea: le esigenze di servizio impongono di assoldare nuovi lavoratori o piuttosto si tratta di un escamotage per risolvere alla radice le questioni poste dai rilevatori di “vecchia data”, come diverse volte ci è stato ventilato dai coordinatori: a meno di eventi di forza maggiore che giustifichino l’inadempimento di alcune fasi del lavoro, il contratto s’intende rescisso.

Lo sappiamo bene caro Sindaco, la maggior parte di noi ha lavorato già e ancora lavora con contratti cosiddetti atipici e precari, non stiamo certo chiedendo di esser assunti a tempo indeterminato, ne’ di non svolgere del lavoro perché semplicemente non ne abbiamo voglia o vogliamo creare un disservizio ai nostri concittadini, stiamo semplicemente verificando sulla nostra pelle che la tipologia contrattuale che ci è stata applicata non risulta adeguata ed il corrispettivo economico riconosciuto con il sistema del cottimo, non rende in alcun modo giustizia dell’impegno e della responsabilità del lavoro che ci viene richiesto di espletare.

Un’altra risposta l’abbiamo avuta: non un confronto chiaro e onesto tra gentiluomini, ma l’intervento della DIGOS in un paio di occasioni, per sedare eventuali rimostranze e intemperanze di chi ora, dopo tanto aspettare, comincia ad esser stanco, deluso e un po’ arrabbiato.

Non vogliamo ora con questa missiva entrar troppo nel merito delle richieste concretamente portate all’attenzione dei suoi funzionari negli ultimi tempi, con questa lettera vorremmo renderci visibili e presenti alla sua attenzione, nella speranza che, tra i diversi impegni a cui è chiamato, possa darci un segnale della sua solidarietà ed una concreta dimostrazione della sua attenzione alle difficoltà del mondo del lavoro precario, in attesa di poterla incontrare personalmente….. distinti saluti.

Firmato
Il coordinamento dei rilevatori del Comune di Milano

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